mercoledì 25 novembre 2009

Le tastiere cambiano faccia...

La cosa più importante e che gli utenti valutano maggiormente quando comprano uno smartphone è sicuramente la tastiera. Sia che questa sia una tastiera virtuale, che reale e fisica sembra sia diventato un vero e proprio fattore cruciale per la scelta di comprarsi o meno uno smartphone. Ovviamente non esiste una tastiera che sia perfetta per tutti, ma c'è una nuova tecnologia in cantiere, denominata Swype, che potrebbe cambiare definitivamente il modo in cui noi scriviamo sui nostri dispositivi mobili.

Il video che segue mostra come funziona questo tipo di tastiera e cosa abbia questa di tanto speciale.
Come si nota il layout dei tasti è quello classico QWERTY, ma non si premono più le lettere in modo singolo per scrivere, ma piuttosto si trascinano le proprie dita sulle lettere interessate, ed è il sistema che "deduce" in modo autonomo la parola da inserire. Il video mostra un Samsung Omnia II contro un iPhone con un test di 25 parole. Anche se la tastiera Swype sembra mostrare una vittoria schiacciante bisogna dire che è un video creato proprio da Swype stessa, quindi potrebbe essere un po' falsato, anche se comunque rimane abbastanza credibile.

Credo sinceramente che per quanto Swype sembri ottima le tastiere QWERY standard non verranno mai completamente abbandonate, poichè oramai sono troppo inserite all'interno della nostra vita quotidiana, ci sarà sempre bisogno di loro!
Da notare che Swype conta di portare questa tecnologia su Android nel primo semestre del 2010, quindi vedremo...

E voi cosa ne pensate? Quale pensate sia la tastiera migliore? Investireste in questa innovativa idea?


~Giacomo~

lunedì 16 novembre 2009

Anima Retro

Atari2600

Fin da piccolo sono sempre stato affascinato da quello che riguardava i videogiochi. Non capivo come potessero fare quello che facevano, come fosse possibile che premendo un semplice pulsante, un idraulico sullo schermo saltasse sulla testa di un fungo che camminava inesorabilmente verso la sua direzione. Posso tranquillamente dire che se ho scelto la facoltà di informatica è stato proprio grazie a queste forme di intrattenimento, da sempre motivo di fascino e ammirazione per la mia mente.
All'inizio era semplicemente divertimento, ero un fruitore passivo, non mi facevo domande, giocavo e basta. Andando avanti con gli anni, ho iniziato ad apprezzare anche tante altre cose, come la qualità dei prodotti, la loro storia, il processo che ha portato la creazione di un titolo piuttosto di un altro e via dicendo.
E pensate che la mia primissima console è stata una PS2, tralasciando una vecchia Amiga 500 (credo), dicamo che principalmente giocavo con il PC.
Ma come? Non eri tu quello che giocava a tutti i videogiochi e che si emozionava? La risposta è ovviamente si, ma lo facevo a casa degli altri. Io ero l'amico sfigato che andava nelle case altrui e chiedeva: "Mi fai giocare con il tuo SuperNintendo?".
Forse è stata questa mancanza, questa voglia di vedere le "meraviglie" che io non avevo a farmi diventare un retro-gamer. Ma cosa è un retro-gamer?

Qualcuno potrebbe rispondere banalmente: "Una persona che gioca ai vecchi videogames." Niente di più sbagliato, niente di più semplicemente restrittivo.
E' vero, un retro-gamer recupera vecchie console (SuperNintendo,Sega MegaDrive, ecc..) per giocare ai vecchi titoli, ma non è solo questo. Perchè basterebbero gli emulatori, quelli che si scaricano da internet, per avere tutto, subito, e gratis. Ma manca la componente "emozionale".
Mi spiego meglio. Chiunque ascolti musica, o si ritenga un collezionista di musica, rabbrividisce al pensiero di ascoltare degli MP3 scaricati o comprati su internet, preferisce ascoltare vecchi vinili, o al massimo cd. Questo perchè la qualità è peggiore, ma soprattutto perchè non si ha una sensazione di possesso.
Possedere un libro, un cd, un vecchio gioco da una sensazione che è impossibile spiegare a parole, bisogna semplicemente sentirla.
Oltre a questo, per quanto mi riguarda, possedere un oggetto, che voglio utilizzare, mi sembra corretto nei confronti di chi ha speso del tempo, del suo tempo, per realizzarlo. Giocare a quel titolo, sul quel particolare sistema, ti fa capire cosa significava videogiocare anni fa, quali emozioni potevano provare i nostri genitori, o altri; si capisce anche come si è evoluto il modo di fare videogiochi. Dai pad a soli due pulsati, a quelli a 3, per passare da quelli con 6 e finire con quelli a 10-12.
Vedere come cambiavano le cose da 8-bit, a 16 a 32, giocare a qualcosa che non aveva bisogno di essere in HD per essere un bel titolo. Giocare senza salvataggi, lasciando accesa la console per ore, solo per riuscire a finire un gioco.
Senza contare che a partire da questi titoli possono essere capiti appieno quelli più moderni, che non mancano mai di attingere al loro passato.
Ovviamente non pretendo che tutti capiscano quanto voglio comunicare, probabilmente fra voi ci saranno anche persone che penseranno "Che cazzo dice, Batman Arkham Asylum è una figata (cosa per altro assolutamente e indiscutibilmente vera!), voglio vederti a giocarci 20 anni fa". A questi io voglio rispondere "Pensate davvero che un titolo simile potesse nascere, o solo essere pensato se qualcuno non avesse creato Metroid Prime?"
A voi l'ardua sentenza!
Intellivision
~Giacomo~

lunedì 9 novembre 2009

You can't kill the metal...


...The metal will live on. Sostanzialmente questa frase riassume l'essenza stessa del gioco di cui voglio proporvi la recensione, ovvero "Brutal Legends", il nuovo ottimo lavoro di Tim Schafer. Ma andiamo con doveroso ordine.
Il protagonista della storia è Eddie Riggs, un roadie, ma non uno qualsiasi. Il più grande roadie della storia. Troviamo Eddie oramai costretto a montare palchi e accordare chitarre di gruppi pseudo-metal davvero imbarazzanti, rimpiangendo il tempo in cui si faceva della buona e reale musica. E' proprio durante uno di questi concerti che, nel tentare di salvare la vita ad un ragazzo, Eddie rimarrà colpito dal crollo di una impalcatura, e il sangue sgorgato dalla sua ferita, risveglierà Ormagoeden, la mitica "bestia ignea", che lo catapulterà in un mondo parallelo molto particolare.
Eddie, infatti, si risveglia in un universo completamente ispirato alla iconografia del metal più puro e hard! Il mondo in questione è dominato dal malvagio imperatore Doviculus, e indovinate un pò chi dovrà liberare tutti dal suo giogo? Esatto, proprio noi, che dovremo , neanche a dirlo, guidare il nostro eroe nella sua avventura. Ovviamente non mancheranno di aggiungersi nuovi compagni di viaggio, come "The KillMaster" (doppiato da Lemmy Kilmaister dei Motorhead) e la bella Ophelia. Ovviamente ci saranno anche nuovi nemici che si affiancheranno a Doviculus come il generale Lionwhite (doppiato da Rob Halford).
Quasi dimenticavo, il protagonista, Eddie Riggs, è doppiato da nientedimenoche Jack Black!
E' giusto dire subito che il reparto grafico e quello audio sono i punti di forza del gioco.
Il primo lo è non tanto per la grafica iperrealstica o altro, ma per il tono evocativo che è stato dato a tutte le ambientazioni del gioco, che riescono perfettamente a ricalcare il tono epico e "cattivo" del metal. Non di rado ci si può imbattare in imponenti monumenti raffiguranti chitarre, titani che suonano la batteria, muri di amplificatori e chi più ne ha più ne metta. Anche nei piccoli particolari si evidenzia una notevole cura, notando, ad esempio, fiori che come petali hanno delle mani che fanno il classico gesto con le corna.
L'audio è anch'esso molto curato. I doppiatori fra cui, come già detto, spiccano nomi illustri quali Ozzie Osbourne, Tim Curry sono stati davvero molto bravi, dimostrando di voler dare la loro interpretazione al personaggio di cui sono voce; menzione particolare va fatta a Jack Black, che ci regala una "interpretazione" davvero magistrale. Gli stessi dialoghi sono ben fatti, e più di una volta strapperanno un sorriso al giocatore. L'audio vero è proprio è affidato a vari brani heavy metal "classici", che secondo me sono stati scelti in modo accurato (benchè non ne conoscessi praticamente nessuno) e sono una buona compagnia durante il nostro viaggio.
Il gameplay si configura sostanzialmente come un free-roaming/hack&slash; infatti spesso e volentieri ci troveremo, fra una missione e l'altre, a guidare la nostra auto, la falciadruidi, lungo le highway del mondo metal. Ovviamente tutti i tratti potranno essere percorsi a piedi, o in groppa ad uno dei tanti animali che abitano il mondo, ma l'auto rimarrà sempre il mezzo preferito.
Quando si parla di free-roaming, la prima cosa che viene in mente sono le "side-quest", e purtroppo Brutal Legends in questo senso delude. Il motivo è molto semplice: ripetitività. A parte qualche rara missione diversa da tutte le altre, le side quest sono sempre di questo tipo:
  • Gara in macchina
  • Aiuta il tuo esercito in una imboscata
  • Spara da un cannone
  • Indica ad un cannoniere i punti dove sparare
Come si può vedere 4 tipologie di side quest, per un gioco free-roaming sono un po' pochine (qualcuno ha detto Assasin's Creed??). D'altra parte è possibile,se uno ne ha voglia, vagare per il mondo alla ricerca di tutti gli "extra" sbloccabili (un po' come i pacchi segreti di GTA se avete presente), come nuovi brani da ascoltare in macchina, nuovi assoli (ci arrivo fra un attimo), potenziamenti vari di salute, forza, eccetera...
Purtroppo questa ricerca è fine a se stessa, perchè di fatto i potenziamenti sono inutili, salvo fatto per qualche assolo, visto che il gioco è facilmente finibile anche senza.
Tutto quello che viene scoperto, e fatto in termini di side-quest viene ricompensato con tributi di fuoco, spendibili per migliorie alla macchina, alla chitarra, o all'ascia.
Sebbene come free roaming il gioco sia davvero distante da un buon prodotto, fortunatamente si solleva grazie alle sue missioni principali, e alla sua meccanica di gioco più riuscita: le "battaglie fra palchi". Per sconfiggere i nostri nemici, dovremo infatti costruire la nostra armata, e lanciarla in battaglia, il tutto in perfetto stile RTS (ovviamente opportunamente semplificato) mischiato con un po' di hack&slash.
Mi spiego meglio.
Durante le battaglie noi controlleremo sempre e comunque Eddie, ma poi impartiremo anche ordini alle nostre truppe, e sceglieremo quali unità "reclutare" e quali no. Oltre a questo, potremo poi scendere in prima linea, combattendo con la nostra fidata ascia e la nostra chitarra. Menzione particolare va fatta per quest'ultima, tramite la quale si potranno eseguire assoli che avranno diversi effetti, come il mitico "sciogli-faccia".
Questi assoli, come già detto, devono essere trovati in apposite lapidi sparse per il mondo, ma a parte quelli "obligatori" (assegnati dalla trama del gioco) ne userete davvero pochi altri.
La longevità dell'avventura principale è attorno alle 5-6 ore e una volta finito, salvo che non siate dei collezionatori di trofei o achievements non lo rigiocherete; fortunatamente viene in aiuto una modalità multiplayer, ristretta alla sola fase di battaglia dei palchi, dove ognuno potrà dare il meglio di se. Come valore aggiunto, questa modalità permette di usare anche tutti gli altri 3 eserciti, contro cui ci si scontra nella trama principale, ma che non possono, per ovvie ragioni, essere utilizzati.

-----------
CONCLUSIONI
-----------
In definitiva ci troviamo davanti ad un gioco che è una appassionata e ben riuscita rievocazione del mondo metal, nonchè un ottimo tributo a questo mondo. Purtroppo molte meccaniche sebbene siano davvero interessanti, meritavano un approfondimento migliore da parte degli sviluppatori. Insomma, sembra che ci si trovi davanti ad un prodotto con delle potenzialità immense, ma mai sfruttate pienamente. Una menzione al merito va al menù principale, organizzato come se fosse la copertina di un vecchio vinile.

VIDEO-AUDIO: 8,5
GAMEPLAY: 8,5
LONGEVITA: 7
PRESENTAZIONE: 9
MULTIPLAYER: 8
--------------
VOTO FINALE: 8

~Giacomo~
P.S. Per i voti mi sono ispirato al blog di un mio amico, dove vengono pubblicate rencensioni su giochi PS3, vi consiglio di farci un salto!
All about Ps3-Psp World

giovedì 29 ottobre 2009

GPS con Android? Ora si può!

Udite udite, gran gaudio e tripudio! Google ha appena annunciato la navigazione satellitare tramite Google Maps per tutti i dispositivi Android 2.0, il che significa che si potranno usare i cellulari Android come veri e propri sistemi GPS. Android 2.0. Google Maps Navigation avrà tutto quello che ci si aspetta da un GPS: vista in 3D, indicazioni vocali passo passo e la autocorrezione del tragitto. Oltre a questo sono state aggiunte alcune nuove features che sfrutteranno la connessione internet del proprio cellulare. Ecco alcune di queste novità che saranno rese disponibili una volta che il cellulare è connesso tramite internet:

  • Avere sempre le mappe più aggiornate.
  • La ricerca Google-style, senza neccessità di avere l'indirizzo preciso, ma basandosi solo su keyword.
  • Ricerca vocale
  • Informazioni real-time sullo stato del traffico delle strade che si stanno percorrendo.
  • Si può cercare su tutto il proprio itinerario, per i risultati che non distano troppo dal proprio percorso.
  • Vista satelitare ad alta risoluzione, con il supporto 3D
  • Street View -- sarà possibile vedere, fisicamente (tramite le foto del popolare servizio di Google), dove si deve svoltare, addirittura vedere il portone del condominio dove ci si deve recare.

Questa novità è sicuramente importante per Google Maps ma ancora di più per Android 2.0. La navigazione di tipo GPS è da sempre stata la feature più richiesta per le Maps e per Android, e questo idea potrebbe giocare in futuro un ruolo fondamentale per la vittoria del sistema sopra gli altri smartphone. Sicuramente, prima o poi, Google Maps Navigation arriverà anche su altri dispositivi, ma volete mettere il gusto di potersela godere per primi?

E se per caso la cosa non vi interessasse, preciso che tutto questo sarà gratis!! Senza nessuna spesa aggiuntiva! (cosa che non accade per iPhone, almeno in questo momento). Per adesso, godiamoci un po' di screenshot.

Ecco all'opera tutta la potenza dello Street-View!

Ecco un esempio di ricerca che visualizza anche le cose interessanti nelle prossimità del percorso che si sta seguendo. Il pallino in basso a sinistra e il colore delle strade (verde,giallo,rosso) ci indicano le condizioni di traffico.

Ovviamente è possibile vedere la mappa anche in modalità satellite.

Per semplicità è poi anche possibile aggiungere scorciatoie, nel proprio home screen, per i luoghi che si visitano più di frequente. Inoltre viene sfruttato il sistema di notifiche per le informazioni più rilevanti del navigatore.

Ancora una volta, in conclusione, Google dimostra di avere grande serietà ed interesse nel suo neonato sistema operativo, che finalmente ha deciso di dotare di zanne, artigli, e una buona dose di furbizia per permettergli di farsi strada nel mondo in cui sembrava ci dovesse essere un solo vincitore.

~Giacomo~

P.S. A seguire il video ufficiale di presentazione fatto da Google.



sabato 24 ottobre 2009

Fletto i muscoli...




Silenzio, religioso, perche' qui si parla di maestri. Maestri del fumetto, della storia narrata, delle risate, del divertimento.
Parliamo di Rat-Man, supereroe comune, comune nel senso che e' una persona normale, la cui sfortuna a volte trascende davvero il mitico.
Non e' Bat-Man, con milioni di elementi tecnici ultra elettronici, non e' Spider-Man, con problemi adolescenziali con cui tutti ci possiamo identificare. E' un uomo. O meglio, un ratto dattatamente umano.
Ma Rat-Man non sarebbe nessuno, senza la immancabile presenza del suo autore, che oramai da piu' di 10 anni ne cura amorevolmente le storie, con la formula, oramai dimenticata, del factotum. Leo Ortolani (questo e' il nome del creatore, inchinatevi tutti al suo cospetto) infatti si premura di scrivere, disegnare, inchiostare personalmente ogni storia regalandoci ogni due mesi perle inarrivabili del fumetto italiano. Non ha poi paura di citare, stavolgere, omaggiare (a suo particolare modo) i mostri sacri del mondo fumettistico/cinematografico. Basti pensare alla parodia di 300 dal titolo' "299+1",di cui per altro uscirà entro breve una edizione a colori in formato "wide-comics" (esattamente come quella di Miller), o ai volumi come "Start Rats" o "Il signore dei ratti".
Non mancano gli episodi che parlano del fare i fumetti, del disegnarli, del crearli. Quasi come se il Ratto sapesse di non essere un personaggio reale, quasi come se sapesse che è normale di lui si parli in cartoni animati e fumetti. Ortolani fa tutto questo, ed in modo egregio.
Quando si legge Rat-Man, o comunque cio' che lo riguarda, la cosa prima cosa che accade, normalmente, e' ridere. Ma ridere tanto, di gusto, e poi con ammirazione si notano la bonta' delle storie, la cura dei particolari che Leo ci mette. Nulla è lasciato al caso, nulla è dimenticato. Nelle storie moderne ci sono rimandi a numeri usciti svariati anni fa, i personaggi ritornano ma senza essere mai troppo ridondanti. Ogni personaggio trova il suo spazio all'interno delle storie, ognuno ha una sua storia da raccontare, tanto da rendere importante non solo Rat-Man, ma anche i suoi comprimari, come Brakko, Cinzia, Piccettino, Jordan.
Insomma, una lettura obbligata per chi non lo avesse ancora preso in mano, e un obbligo a continuarne la lettura per chi lo sta gia' apprezzando.


~Giacomo (Fletto i muscoli e sono nel vuoto)~




Di lui hanno detto:
"Rat man e' un idiota"
"Il miglior fumetto di sempre"
"Picchi signora, picchi forte"
"Pronto Ortolani? No qui e' Cantelli"

mercoledì 21 ottobre 2009

Prime immagini di Android 2.0

Il sito BGR (Boy Genius Report) ha postato da circa una settimana i primi screenshot della versione 2.0 del sistema operativo Android, "Eclair". E diciamolo, sembra una figata. Ovviamente quella nella foto non è la build finale, ma quello che si vede mi piace un sacco, mi piacciono le novità introdotte e la velocità aumentata che dovrebbe essere offerta (almeno sulla carta). Probabilmente non è da escludere l'aggiunta di nuove funzionalità, ma Android si sta muovendo davvero verso la giusta direzione, e questa interfaccia più moderna ne è la prova.

Le cose più importanti e certe che per adesso ci sono nella 2.0 sono:

  • Supporto nativo per Microsoft Exchange (Un quadruplice urra per gli utenti business!)
  • Facebook integrato, i contatti e le loro informazioni si sincronizzano direttamente con FB
  • Browser migliorato (doppio tocco per lo zoom, velocità paragonabile a quella di un iPhone 3GS)
  • Caselle di e-mail unificate
  • Un nuovo widget YouTube per upload super veloci
  • Una applicazione 'Car Home' che offre colori più luminosi e una interfaccia ad hoc per facilitare il controllo in macchina durante la guida.
  • Molte più funzionalità attivabili tramite controllo vocale

A seguito alcune foto del sistema in questione. Per la gallery completa, andate su BGR.

Ok, non c'è nessun dubbio, la versione del sistema è la 2.0!

I contatti ora hanno una nuovo accesso veloce. Invece di dovere accedere alla scheda completa per chiamare un contatto, semplicemente basterà cliccare sopra la sua foto e un sotto-menu di quick-launch apparirà a fianco del nome.

Il supporto a Microsoft Exchange è integrato nel sistema operativo, in questo modo gli utenti business avranno l'opportunità di sincronizzare i propri account. Oltre a questo, come già detto, ci sarà una casella di posta unificata per potere scaricare in un unico luogo tutte le mail dei popri svariati account. Nel prossimo screenshot si può vedere che Eclair si sincronizzerà anche con gli account di Facebook.

Le altre compagnie telefoniche inizieranno a offrire alternative a questa idea, o forniranno una connettività con i social network ancora più profonda?

Questo è come si presenterà l'interfaccia dell'applicazione "Car Home", fondamentalmente è la modalità "auto" del nostro Googlofono. Come si vede ha delle icone più grandi, luminose e definite, facilmente cliccabili mentre si guida (o più in generale si è occupati con altro). Effettivamente a un tipo di idea simile non si era mai pensato prima, ma sembra essere una cosa perfettamente sensata e non si capisce perchè non sia offerta su più telefoni. Ovviamente l'attivazione vocale dei comandi giocherà un ruolo fondamentale in questa modalità

Google Maps è stato migliorato in Android 2.0, in modo da includere il supporto per i "layers" (ovvero le informazioni aggiuntive che ci sono nelle mappe, tipo wikipedia ecc..).

Purtroppo per adesso il supporto a Flash 10 non è ancora implementato nel browser, ma BGR asserisce che questo è veloce tanto quanto l'iPhone 3GS. Non c'è, ovviamente, il multi-touch, ma c'è il doppio tocco per zoomare.

Android 2.0 introduce un nuovo widget per fare l'upload dei video su YouTube, sembra davvero che servano solo due click.

In definitiva sembra che Android 2.0 "Eclair" sarà un update sostanziale che migliorerà notevolmente l'esperienza Android. Personalmente sono molto contento della direzione verso cui si sta muovendo Android, e sembra proprio che si stia arrivando ad un momento in cui il sistema farà finalmente vedere tutti i suoi muscoli e potrà finalmente essere un valido sostituto per l'oramai onnipresente iPhone.


Voi cosa ne pensate?

~Giacomo~

sabato 17 ottobre 2009

Android 2.0: Eclair

Che Google sia un’azienda molto originale lo sanno praticamente tutti. Nella sua originalità spiccano sicuramente i nickname che vengono assegnati alle varie versioni di Android (Cupcake per la versione 1.5, Donut per la versione 1.6 ed Eclair per la versione 2.0. Da notare che sono tutte in rigoroso ordine alfabetico), e più che originale è il modo in cui il gruppo di Mountain View (ovvero la località americana dove si trovano gli uffici di Google) festeggia il debutto di queste ultime sul mercato: piazzare una riproduzione gigante dei dolciumi che donano il nome all’OS all’entrata della propria sede.

Questo, come illustrato nel video qui sopra, sembra sia accaduto anche con l’éclair, il sottile pasticcino francese che big G ha scelto per rappresentare Android 2.0. Da questo si può quindi dedurre cge il rilascio della seconda versione del sistema operativo è dietro l’angolo. Forse già nel Motorola Droid, atteso sul mercato statunitense entro qualche settimana.

Stiamo a vedere!

~Giacomo~

P.S. A seguire il video.



lunedì 5 ottobre 2009

Un dovuta rettifica...

So che molti di voi non leggeranno il mio blog, e quindi non gliene fregherà niente di quello che sto per scrivere, però mi sembra comunque doveroso correggere un un mio vecchio post, quello relativo ai videogiochi per intenderci. (Clicca qui per leggerlo)
Nel sopracitato articolo menzionavo una rivista, Game Pro, e la indicavo come una fra le migliori sull'argomento.
Lasciando stare che recentemente la qualità del prodotto si era notevolmente abbassata, sono venuto a scoprire di simpatici retroscena, che mi hanno permesso di decidere che non comprerò più questa rivista (anche perchè con il numero 27 chiude). Pronti? Vi siete messi comodi? Iniziamo....
null
Allora tutto inizia con questo articolo di Alberto Eldacar Belli su Eurogamer che getta delle accuse pesanti sul duo Marco Accordi e Carbone:

http://www.eurogamer.it/articles/disinformazione-videoludica-voce-del-blog

Belli contesta punto per punto un’intervista sul Sole 24 Ore a Raul Carbone, dove vengono date delle cifre non corrispondenti al vero (numero degli occupati nel settore videoludico in Italia) e vengono pubblicizzati corsi formativi allo IED e alla IULM dove guarda caso proprio Raul Carbone è coinvolto come relatore.
Belli contesta che non venga citata la AIV (Accademia Italiana Videogiochi) in cui lui è direttamente coinvolto (cit.del Belli)

Citazione:
AIV fa parte del gruppo Elemental che comprende Elemental Publishing, quindi Eurogamer


e sostiene che questo tipo di atteggiamento generi danni economici per l’AIV. E’ giusto ricordare che Raul Carbone fosse uno dei fondatori di AIV stessa.
La discussione nasce quindi per problemi prettamente economici e per interessi personali (giusti o sbagliati non li giudico).

Dopo questo editoriale seguono 267 commenti in cui Belli chiede a più riprese spiegazioni a Carbone per questo conflitto di interesse, ma saltano fuori altre cose interessanti che cercherò di elencare:
- Una delle più interessanti è la AIOMI (associazione italiana opere multimediali interattive), associazione nata con lo scopo di:
Citazione:
promuovere, diffondere e preservare la cultura del videogioco inteso come mezzo artistico di espressione del pensiero oltre che prodotto industriale d’eccellenza.


Da notare le cariche direttive

Citazione:
Presidente - Marco Accordi Rickards
Segretario Generale - Raoul Carbone
Ricordatevi questo indirizzo:

Via Val Trompia, 136 00141 Roma - Italy



Nell’ambito di questa attività di promozione AIOMI “porta” ADNKronos a vedere come lavora un vero studio di videogiochi ma e c’è un ma….il servizio giornalistico viene filmato non in uno studio vero e proprio ma presso Idra Editing, spacciandola per Black Sheep Studios.

Chi è Idra? http://www.idraediting.com/
È in sostanza una società che si occupa di

Citazione:
-editing
Citazione:
- traduzioni
-localizzazione
- impaginazione
- grafica pubblicitaria
- web design
- corsi di formazione
- organizzazione eventi
Quindi come vedete all’epoca del servizio non si occupava assolutamente della realizzazione di videogiochi.

Da notare l’indirizzo:
Idra Editing S.r.l.
Via Val Trompia 136
00141 Roma – Italia

Non vi ricorda qualcosa? Si è lo stesso indirizzo di AIOMI e guarda caso il capo di Idra è proprio Accordi.
Quindi Carbone viene intervistato a casa di Accordi suo socio in Aiomi, uno scambio di favori poco etico.

Qui potete vedere l’intervista completa:

http://www.aiomi.it/web/?s=1

Sorge quindi la prima domanda: perché il servizio non è stato realizzato presso una vera Software house tipo Milestone? Carbone sostiene che ADNkronos stessa avesse chiesto di realizzare l’intervista a Roma per problemi logistici.
Nella stessa intervista vengono nuovamente menzionati solo i corsi IED e IULM e non la AIV.

Da qui botte e risposte tra il Belli e Carbone sul conflitto di interessi e trascorsi vari. In sostanza viene contestato il fatto che IED e IULM siano parte della Filiera e pubblicizzati anche se non hanno ancora ricevuto una certificazione completa da parte della Filiera stessa mentre lo stesso trattamento non viene riservato ad AIV

Riporto qui di seguito le cariche di Carbone
Citazione:
- presidente di Filiera
- fondatore e responsabile di Black Sheep Studios
- segretario generale di AIOMI (che ha sede legale nello stesso edificio di BSS)
- un ruolo a me non del tutto conosciuto in Eve Interactive Studios (che ha sede nello stesso edificio di BSS)
- docente in IED
- un legame (anche qui a me non del tutto noto) in IULM
- condirettore di Wings of Magic
- organizzatore IVDC

In particolare Black Sheep Studios, AIOMI e Eve Interactive Studios hanno tutti la stessa sede che ovviamente poi sono quelle di Idra Editing di Accordi Metalmark.
Si incomincia allora a capire qualcosa di questo benedetto conflitto di interessi, in sostanza chi dovrebbe promuovere il movimento video ludico è come se promuovesse se stesso e non una persona super partes che fa gli interessi di tutti.
A questo punto incominciano anche le accuse ad Accordi per la sua amicizia stretta con Carbone e per il suo pubblicizzare sulle pagine di Gamepro tutte le iniziative gestite dal duo.

Nel frattempo tra i 267 commenti salta fuori questo articolo del 2006:
http://www.rifondazionelazio.it/pdf_version.php?id=1681

Citazione:
Marco, 27 anni e una laurea in Scienze delle comunicazioni, ha fatto lo
stage presso un service editoriale. Sul sito in tre lingue diverse e
con colonna sonora inclusa di Idra Editing Srl c’è scritto: «Idra
Editing è una società moderna e dinamica che offre servizi per
l’editoria specializzata (tradizionale e online) e più in generale per
le aziende private e per gli enti pubblici. L’apporto, creativo e
professionale, di donne e uomini qualificati, motivati e di grande
esperienza ha fatto di Idra Editing una solida realtà, permettendole di
iniziare proficue collaborazioni».
Anche in questo caso ciò che non c’è scritto è che la società è moderna
perché affetta da tutte le malattie organizzative dei nostri tempi e
dinamica perché basata sulla forza lavoro di una schiera di stagisti
che ruotano nella sua unica stanza a 8 postazioni pc ogni tre mesi.
Saranno loro gli uomini qualificati? E se pur lo fossero, saranno
realmente motivati a lavorare sodo, senza riscontri economici? La
storia è semplice. Marco entra alla Idra pieno di speranze. Si occupa
di videogiochi, cinema, fumetti ed effetti speciali. Tutto ciò che lo
ha sempre appassionato. Quelli di Idra sono simpatici e scherzosi e lo
incitano a produrre e a credere in un fantomatico “Idra’s dream”. Marco
però ha un sogno suo. Il contratto e lo stipendio. Passano i tre mesi
di formazione, tutto va per il meglio e arriva finalmente il momento
del colloquio. «Puoi restare qualche minuto in più oltre l’orario di
lavoro?» chiede il proprietario. Lo stagista starebbe lì anche tutta la
notte.
Il service è gestito da tre soci e ci sono due ragazzi fissi che,
dicono, sono assunti con contratti co. co. pro da denucia senza che
loro stessi se ne rendano conto. L’offerta è questa: un aumento di 50
euro ogni mese (geniale trovata dell’incentivo-premio in pieno stile
aziendale) fino ad un massimo mensile di 1000 euro per un full- time.
L’unico “neo” è che il primo mese lo stipendio è fissato a 50 euro, il
che significa che per raggiungere 1000 euro al mese, stipendio
dignitoso per un giovane con famiglia alle spalle, ma non certo
sufficiente per sopravvivere, Marco avrebbe impiegato esattamente 20
mesi, cioè 600 giorni di vita. Il giovane rifiuta ed è fuori. La sua
collega stagista accetta il compromesso ed è una delle prestigiose
firme delle riviste specializzate curate da Idra Editing. Da quel
giorno sono passati circa 10 mesi e lei si è portata a casa 500 euro,
per 8 ore di lavoro dal lunedì al venerdì e nessun benefit o buoni
pasto pagati. Sono piccole storie per piccole realtà. Peccato solo che
siano vere.

ma perché a noi interessa Idra Editing?

Molto semplicemente perché in parole povere è quella che realizza Gamepro, non è Sprea a realizzarla. In parole povere il tutto è stato subappaltato alla Idra di Accordi (più tardi parleremo nel dettaglio anche di questo)

La polemica quindi a questo punto si sposta su Metalmark e la sua Idra che sottopaga i suoi dipendenti .

Ma questo non è l’unico scandalo che sta uscendo: ad un certo punto il Belli buttà lì che sulle pagine di Gamepro stava per finire il codice IBAN per le “donazioni” alla AIOMI, cioè la testata veniva usata per raccogliere fondi per la propria (di metalmark) società.
Per fortuna in Sprea c’è qualcuno che ragiona e blocca il tutto e infatti il Toso scrive
Citazione:
Sulla questione IBAN, sono d'accordo con te, e io, sfogliando le ciano, l'ho interpretata come una caduta di stile, una roba che era sicuramente meglio evitare. E, al di là di tutto, si è evitata. Solo che, ma capisco essere questo un dettaglio da poco e non il fulcro della questione, se ne accorse Paglianti, che mostrò la cosa a Stefano. Poi, magari, anche in questo caso ricordo male e gg
a questo punto è bene riassumere ancora una volta la situazione e le accuse rivolte:
Citazione:
1. Intervista ADNKronos visibile sul sito di filiera: completamente falsa. Non è una software house ma IdraEditing. Le persone riprese non sono programmatori ma i giornalisti del service. Francesca Noto non è una sceneggiatrice ma l'amministratore di Idra.
Il gruppo BlackSheep non esiste: non ha assunti, non produce fatturato, non produce titoli da 5 anni. Il master IED "vagliato e comprovato" non è ancora mai nato ed è un corso da cui guadagnerà solo Carbone che, in veste di presidente di filiera parla solo di BlackSheep e IED, in perfetto conlfitto di interessi.

2. Intervista al Sole24Ore: Numeri completamente falsi per l'industria. 1500 assunti e altri 1500 assunti ogni anno per 5 anni consecutivi! Stipendi che vanno dai 1500€ ai 3500€! Anche quì, unico corso "vagliato e comprovato" è sempre il suo che non è mai partito. Oltre al conflitto di interessi ci sono gli estremi, che perseguiremo, per una denuncia alle associazioni dei consumatori.

3. Affermazioni Presidenziali: finanziamento da 800.000€ - team da 25 persone - titolo MMO in uscita a Natale per BlackSheep tutto finto. Continisio lavora in BSS e non ha potuto rispondere a nessuna di queste affermazioni presidenziali perchè "completamente false". Continisio attualmente lavora in IdraEditing (che continua ad essere spacciata per BSS) e dei suoi 24 colleghi non vi è ancora traccia.

4. Trasparenza dell'affiliazione in filiera: i requisiti per accedere sono l'aver prodotto almeno 2 giochi per PC o 1 gioco per Console. In filiera vi è anche EveInteractive che ha all'attivo un solo sito web (rotto) e basta. Sempre per coincidenza EveInteractive è di Carbone.

5. Conflitto di Interessi: la sede di AIOMI coincide con quella di BlackSheep che coincide con quella di EveInteractive. La sede di sviluppo del gioco (fantomatico) coincide con quella di IdraEditing i cui giornalisti si sono prestati alla pantomima. Sempre per coincidenza le prime due uscite nazionali del presidente trattano di affari pertinenti unicamente alle sue società.

6. Impossibilità di comunicazione: fatto presente il grave danno prodotto dalle affermazioni del presindete nessuno della filiera è corso ai ripari ripristinando una comunicazione CRISTALLINA e CORRETTA. Ad oggi NESSUNO ha saputo dare alcuna risposta (se si escludono i menefreghisti).

7. Comunicazione falsata: I prodotti che fanno bella mostra di se nel sito BlackSheep non sono videogames, ad esclusione di FinalJustice (che è di Ludonet spa e non di BSS) ed il Rosso e il Nero (mod del gioco di Ludonet).
L'unico altro gioco è stato completato da AIV (Iconoclast game). Tutti gli altri sono dei fake o, nella migliore delle ipotesi, giochi in flash.

A questo punto però la discussione si sposta su Gamepro perché nel frattempo si viene a sapere che il numero 27 sarà l’ultimo.

Dopo la disperazione iniziale per la dipartita dell’ennesima rivista dalle edicole e successivi post celebrativi e di adulazione nei confronti di metalmark da parte di lettori ignari, salta fuori sul blog di Zave (alias Mattia Ravanelli) questa denuncia di un ex collaboratore di Accordi:

http://zzavettoni.wordpress.com/2009/09/25/game-pro-una-storia-vera-1/

in sostanza viene ribadito il concetto, dopo l’articolo di Liberazione di cui sopra, che Metalmark non paga i collaboratori proponendo mari e monti. A dichiararlo è uno degli stessi collaboratori

Se prima la discussione toccava marginalmente i semplici lettori perché sembrava più una discussione-regolamento di conti tra addetti ai lavori, questa “tanica di benzina” fa infiammare tutti per bene.
Si viene a sapere che la rivista veniva realizzata con un budget di 3200€.

Vi invito a leggere l’articolo sul blog.

Come se non bastasse tra le tante firme storiche che intervengono, mi risponde Gorman ex direttore storico di un tot di testate ma soprattutto di Videogiochi (IMHO una delle migliori) che mi spiega come Accordi mette su Gamepro:

Citazione:
Su come siano andate le cose nel passaggio fra Videogiochi e Game Pro… io ho già scritto. E lo riporto qui sotto. Se qualcuno mi vuole smentire può provarci.
“proporsi per realizzare una rivista, giocando sui costi, quando il direttore responsabile della stessa (che come normale ne ha selezionato il team redazionale) è assente per malattia, contribuendo a decretarne la chiusura da parte dell’editore.”
Quoto anche un intervento del Belli per far capire che anche lui non è del tutto estraneo a certi comportamenti

Citazione:
il prezzo di Game Pro si è abbassato anche forse perchè, IO, per non vedere più strumentalizzata una rivista che a noi causava problemi più o meno diretti, con le palle fracassate, un bel giorno ho detto: "facciamo il conto di quanto si può tirare sul prezzo per fare il service a Sprea". Pur di toglierla dalle mani di chi la utilizzava per i propri affari e ci arrecava danno usandola da grancassa. Aggiungo: la cifra iniziale che Sprea pagava la conoscevo perchè quando ci fu l'ufficializzazione di Game Pro, io ero a cena a festeggiare con Accordi in un bel ristorante, sono stato il primo a sapere del passaggio e dell'accordo. All'epoca ancora gli servivo e su GP c'ho scritto gratis per un sacco di tempo.

Siamo partiti direttamente dal minimo: 3500 Euro. Più di quello (che equivale a 3 stipendi per le 3 persone a 1200 Euro che avrebbero dovuto tradurla) non si poteva scendere. Fine. Punto. Ecco come si si è arrivati. A dirla tutta, avevamo proposto a Sprea PURE di mettere la rivista sugli invenduti del nostro network (per un valore di altre svariate migliaia di Euro). Alla fine, pur di levargliela, E-P pagava di suo, ma sicuramente le 3 persone che avrebbero seguito il magazine avrebbero avuto il giusto trattamento economico.

Spero di non avervi ammorbato troppo. Saluti a tutti!
~Giacomo~

lunedì 13 luglio 2009

Facciamo come i nostri maturandi/maturati...

... e scriviamo il nostro bel tema su Facebook. Magari senza scendere in banalità, che credo sia una cosa abbastanza facile.
O semplicemente lasciando fluire quello che mi viene in mente, che chissà, forse ne esce qualcosa di buono.

Io uso facebook. Lo uso quasi tutti i giorni. Mi piace un sacco mettere su le foto, e "taggare" gli altri, vedere i loro commenti. Mi piace un sacco creare degli eventi, e vedere un po' quello che hanno fatto gli altri attorno a me. Forse lo si fa per sentirsi un po' meno soli, o forse perchè, diciamolo, ci piace che gli altri vengano a ficcanasare nei cazzi nostri. Vogliamo essere al centro, e farci vedere, da tutti. C'era già YouTube, che ci dava i nostri bravi 10 minuti di celebrità, ma evidentemente non era abbastanza. "No, non capisci. Facebook ti permette di rimanere in contatto con tutte le persone che avevi perso di vista." possono ribattere sicuramente i più furbi. Su questo sono d'accordo. Ma fino ad un certo punto. Voglio dire, passi per quegli amici che abitano in America, in Katanga o nei Territori del Nord Ovest. Ma quelli che sono già vicino a noi, quelli che magari abitano nella nostra stessa città, se li abbiamo persi di vista ci sarà stato un cazzo di motivo no? Io vi rispondo "Facebook ti permette di tornare a farti rompere i coglioni da persone che 15 anni fa avevano smesso di farlo!!" Ribadisco che nel suo piccolo è una rivoluzione, magari utilizzi FB per evitare la censura imposta dal regime del tuo paese (cosa vera e documentata); o magari scopri che fine ha fatto la ragazzina del primo banco che ti piaceva tanto...Quindi perchè no, usiamolo, ci piace, è cool. Scriviamo sul Wall del nostro amico che è un grande, o che è un grande stronzo. Ma dico io...possibile che tramite i messaggi lasciati sul "Muro" noi possiamo farci delle idee sullo stato d'animo degli altri? Mi spiego.
Andrea (nome fittizio) scrive "Andrea oggi è incazzato nero, con te." Lasciamo stare le ovvie implicazioni che ha quel te, volutamente lasciato vago, per fare intendere "a chi deve" che lui è incazzato. Ovviamente a seguito di questo stato fioccheranno commenti del tipo "Ma noooooo, con chi?" oppure "Sono d'accordo, non doveva comportarsi così." o "Incazzarsi è sbagliato, non fa bene" o ancora "Scusami, non dovevo comportarmi così." Ma vi rendete conto?
1. Se hai dei problemi con una persona, ci parli, e non deleghi i tuoi malcontenti a 140 caratteri di una frase.
2. Ma la gente che commenta, perchè non ti chiama a casa? Perchè non sente dalla tua voce come stai?
3. I tuoi amici (ammesso che tu abbia solo amici reali su FB) che ti commentano, si preoccupano solo quando leggono il tuo cazzo di stato?
Se non le avete provate queste cose, sappiate che c'è un sacco di gente che si preoccupa e vi chiama a seguito di quello che legge. Non potevano chiamarti, tipo periodicamente, per fare 4 chiacchiere e magari perdere 5 minuti per sapere come state? (in modo reciproco, si capisce)
E poi tralasciamo che molti si insultano lasciandosi messaggi sui rispettivi Wall.
Senza poi contare che quando hai 400 "amici" dubito che la maggior parte di questi possano effettivamente esser definiti tali.
Ricordo che io FB lo uso molto, e gli sono anche molto riconoscente, ma queste cose che scrivo sono davvero successe; ne sono testimone. Non dico che dopo questo articolo dobbiate necessariamente cancellare il vostro account, ma spero che vi abbia fatto pensare. Perchè anche se l'idea alla base di FB è ottima, siamo noi a doverla usare nel modo più opportuno!
~Giacomo~

venerdì 3 luglio 2009

A una settimana dalla scomparsa..

...mi sembra giusto e corretto ricordare il Re indiscusso del pop, Michael Jackson.

Preciso che non sono mai stato un super fan di questo artista, in casa ho solo l'album Thriller (rigorosamente NON comprato in questi giorni), ma ho sempre apprezzato alcune delle sue canzoni e soprattutto il suo modo incredibile di ballare e muoversi sul palco. Non sono qui per parlare della persona, ma per celebrare l'artista che era questo fragile uomo. Almeno personalmente a me ha sempre dato l'idea di una persona fragile, di una sorta di ragazzino eterno. Sulle accuse di pedofilia si è già detto troppo e tanto, e lasciatemi dire che non credo alle notizie di questi giorni del tipo "Non mi ha mai toccato, è stato mio padre ad obbligarmi a dirlo", secondo me sono solo degli sciacalli che vogliono vivere della sua gloria riflessa. Voglio solo ricordarlo per le canzoni che ha fatto, per i fantastici Videoclip (perchè nel suo caso ci vuole la lettera maiuscola) che ci ha lasciato. Ci ha fatto emozionare con brani del calibro di "We are the world" (scritta con Lionel Richie) o ancora "Heal the World" o "The earth song", oppure ci ha fatto ballare con "Billy Jean", "Thriller", "Black and White".
E di questo mi sembra giusto ringraziarlo. Inoltre, girovagando per la rete ho visto un video, che allegherò di seguito, a mio parere credibile (mi sono documentato in merito) che spiega l'eccessivo schiarimento della pelle di Jacko.

"Si è schiarito la pelle, ha fatto innesti di pelle bianca, ha usato creme schiarenti”, si è detto di tutto, ma credo mai la verità.

Esperti e non solo hanno ammesso che schiarisi la pelle con creme o interventi è praticamente impossibile, ma allora perché ancora oggi quando si parla di Michael Jackson lo si definisce l’unico nero capace di essere diventato bianco?

Il colore della sua pelle era nero, perchè adesso invece è bianco? Tra i fans è una cosa nota: Michael soffre di vitiligine. Ma ancora oggi ci sono persone che non sanno cosa sia esattamente questa malattia o ne ignorano l’esistenza così da dare modo ai media di speculare fino all’ipossibile su un mistero che è facilmente risolvibile.

E qui cito..."La vitiligine ("leukoderma") è dovuta dalla distruzione, per cause non note, di particolari cellule che hanno il compito di produrre la sostanza scura, chiamata melanina, che colora la pelle. Caratterizzata da chiazze color bianco-latte prive di melanina, la vitiligine colpisce donne e uomini senza distinzione di razza, nazionalità e origine, non è dolorosa e nemmeno contagiosa, ma può essere ereditaria nel 40% dei casi. Non se ne conoscono ancora le vere cause, ma i motivi potrebbero essere moltissimi. E' stato calcolato che il disagio colpisce l'1% della popolazione mondiale e compare in genere prima dei 20 anni di eta'. Michael Jackson ha cominciato ad avere i primi sintomi proprio in quegli anni. Si può presentare in macchie limitate solo ad alcune zone, ma nella maggior parte dei casi si estende su tutto il corpo: le parti più colpite sono il volto, il collo, il torace, la schiena, i polsi, le caviglie ed anche i genitali. La vitiligine non è una malattia pericolosa, ma è fastidiosa da un punto di vista estetico soprattutto quando si presenta su parti del corpo esposte come volto, collo e mani. Naturalmente chi soffre di questa forma di dermopatia deve prestare attenzione all'esposizione ai raggi solari, poiché essendo le zone colpite prive di melanina, il rischio di scottature è elevato. Michael non si ripara quindi dal sole per chissà quali assurdi motivi, ma semplicemente per premunirsi da eventuali scottature.

"Inizia spesso con una rapida comparsa delle macchie bianche, con cui spesso fa seguito un periodo anche abbastanza lungo in cui la malattia non peggiora. Il ciclo puo' ripetersi più volte ed in casi rari si puo' arrivare alla completa perdita di melanina, infatti spesso la malattia è progressiva come nel caso di Michael Jackson e non solo. La malattia non provoca, in genere, decolorazione di peli, dei capelli o degli occhi. E' molto raro che una persona colpita da vitiligine possa riacquistare spontaneamente il colore normale della pelle. Per migliorare o nascondere le macchie che interessano il viso la soluzione è il camouflage o "trucco terapeutico". Proveniente dagli Stati Uniti utilizza cosmetici fortemente coprenti con una permanenza di 24 ore. Svelato il mistero perché Jackson non abbia mostrato mai segni evidenti di questa malattia in pubblico, fino a quando non ne parlò apertamente nel talk show di Oprah Winfrey nel 1993."

In ogni caso, ancora una volta, voglio ricordare l'artista e ringraziarlo per tutto quello che ci ha lasciato, sperando che adesso possa davvero fare il suo Moonwalk lassù, nel cielo.
~Giacomo~

P.S. Al solito il video che mi ha fatto pensare lo allego in fondo.

venerdì 26 giugno 2009

Arriva l'Hero.

Oramai è confermato, da diversi mesi si rincorrono sulla rete le informazioni riguardanti un "famigerato" HTC G3 con Android, “The Unwired” riportava un paio di giorni fa che il nuovo dispositivo è stato approvato dal Global Certification Forum e prende il nome ufficiale di “HERO100“.

Alcuni rumors, però, sostengono che il nuovo HTC Hero con Android possa essere presentato molto presto in un evendo londinese di HTC di cui si sussurra da tempo.

Con l’HTC Hero sarà presentata anche la nuova versione del sistema operativo di Google che prende il nome di Android Rosie. Oltre ad un nuovo telefono cellulare, ci troveremo presto tra le mani anche una versione aggiornata di Android con inedite features esclusive tra cui il pieno supporto del formato Flash di cui, come sappiamo, il tanto acclamato iPhone di Apple è privo.

Relativamente ai dettagli riguardanti l’HTC Hero alcuni si lo definiscono come “un G1 rivisitato ma senza tastiera QWERTY. Questo è il particolare che è possibile evincere dalle foto che ha scontentato moltissimi affezionati della piattaforma Android che desiderano avere la possibilità di utilizzare una reale tastiera QWERTY. Caratteristica invece apprezzata è la presenza di un normale jack da 3,5 per le cuffie, permettendo così ad ognuno di utilizzare il supporto preferito“.



HTC Hero

A differenza dell’HTC Magic che vuol idealmente combattere anche sul design con il nuovo iPhone 3G S, il prossimo HTC Hero ha tutta l’aria di essere pensato per quel settore di mercato che non apprezza le scelte di design che, dopo l’avvento di Apple nella telefonia mobile, hanno influenzato il mercato. Un dispositivo dall’aspetto più solido e pratico, giocoso per via dei colori, che sicuramente farà avvicinare ad Android una nuova parte degli appassionati di telefonia mobile; anche se personalmente il design di questo nuovo terminale mi piace davvero poco, è molto "anni 70" (grazie ad Andrea per questa definizione ndr.)

Come giusto vi elenco le caratteristiche hardware del telefonino:

Caratteristiche:

Processor Qualcomm® MSM7200A™, 528 MHz
Operating System Android
Memory ROM: 512 MB
RAM: 288 MB
Dimensions (LxWxT) 112 x 56.2 x 14.35 mm ( 4.41 x 2.21 x 0.57 inches)
Weight 135 grams ( 4.76 ounces) with battery
Display 3.2-inch TFT-LCD touch-sensitive screen with 320x480 HVGA resolution
Network HSPA/WCDMA:
  • 900/2100 MHz
  • Up to 2 Mbps up-link and 7.2 Mbps down-link speeds

Quad-band GSM/GPRS/EDGE:

  • 850/900/1800/1900 MHz

(Band frequency and data speed are operator dependent.)

Device Control Trackball with Enter button
GPS Internal GPS antenna
Connectivity Bluetooth® 2.0 with Enhanced Data Rate and A2DP for wireless stereo headsets
Wi-Fi®: IEEE 802.11 b/g
HTC ExtUSB™ (11-pin mini-USB 2.0 and audio jack in one)
3.5 mm audio jack
Camera 5.0 megapixel color camera with auto focus
Audio supported formats MP3, AAC(AAC, AAC+, AAC-LC), AMR-NB, WAV, MIDI and Windows Media® Audio 9
Video supported formats MPEG-4, H.263, H.264 and Windows Media® Video 9
Battery Rechargeable Lithium-ion battery
Capacity: 1350 mAh
Talk time:
  • Up to 420 minutes for WCDMA
  • Up to 470 minutes for GSM

Standby time:

  • Up to 750 hours for WCDMA
  • Up to 440 hours for GSM

(The above are subject to network and phone usage.)

Expansion Slot microSD™ memory card (SD 2.0 compatible)
AC Adapter Voltage range/frequency: 100 ~ 240V AC, 50/60 Hz
DC output: 5V and 1A
Special Features G-sensor
Digital Compass

~Giacomo~

giovedì 18 giugno 2009

Tutorial: Esportiamo gli eventi di Facebook su Google Calendar

Facebook ha un uso sempre più massiccio nella vita di tutti i giorni, c'è chi lo usa per cazzeggiare, e chi lo usa per cazzeggiare. Una delle funzionalità di base più interessanti è sicuramente quella che ci permette di creare veri e propri eventi a cui invitare i propri amici, che poi possono assicurare la loro presenza o meno.
Girovagando per la rete ho scoperto un metodo per esportare tali eventi e in seguito importarli sul Google Calendar (o iCal per gli utenti Mac OS), in modo tale da poterli controllare sempre ed organizzarvi di conseguenza, il tutto in modo molto semplice!!
  • Dopo esservi loggati a Facebook cliccate su eventi nella parte destra del pannello

Eventi


  • Cliccate su esporta eventi

Esporta eventi

  • Copiate l’URL (che utilizzerete in seguito), assicuratevi di copiare la vostra URL (non quella che vedete nello screen)

immagine20

  • Entrate in Google Calendar e alla voce Altri Calendari cliccate su Aggiungi URL
Altri calendari Aggiungi URL
  • Incollate l’URL copiata precedentemente da Facebook e fate click su aggiungi

Incolla URL

  • Voilà, il gioco è fatto! Google Calendar ora si aggiornerà automaticamente ogni volta che accetterete/rifiuterete un’evento da Facebook.

~Giacomo~

P.S. Forse alcuni di voi non hanno nemmeno idea del fatto che ci sia un calendario su Google. Mi premurerò in futuro di illustrare le funzionalità meno note di mamma G!! Stay Tuned!

domenica 14 giugno 2009

Io? Videogioco!

space invaders


Un po’ di tempo fa mi è capitato di sentire per radio il nuovo singolo di Caparezza, il cui testo è infarcito di rimandi a videogiochi classici che oramai hanno fatto la storia della nostra gioventù.

Il videogioco, un mezzo di espressione tanto potente quanto poco apprezzato.

Io faccio parte di quella generazione che può dire di avere visto evolversi questa forma di intrattenimento.
Dalle buie sale-giochi in cui da piccolo vedevo ragazzi saltare per rompere blocchi e recuperare funghi a luminosi bowling in cui da una parte si trovano bambini intenti a sbattere bacchette su batterie virtuali. E’ praticamente da più di 15 anni che videogioco, non mi sono mai stancato, e ne vado fiero.
Per quanto mi riguarda un videogame può essere considerato alla stessa stregua di un buon libro. Con l’unica differenza che nei libri le situazioni narrate le devi immaginare nella tua testa e nel videogioco sono visualizzate su di uno schermo TV.
Non mi sento stupido a dirlo, ma provo emozioni.
Si, emozioni.
Non giudicatemi per una persona superficiale, perché, nel caso lo facciate, siete voi ad esserlo.
I videogiochi ci fanno sorridere, ci fanno arrabbiare e in alcuni casi, anche venire il groppo in gola (chi ha giocato a MGS4 dopo avere visto tutti gli altri sa cosa intendo).
Quando videogiochiamo non siamo mai rilassati sul divano; siamo tesi, attenti, in apprensione.
Sappiamo che un salto, un piccolo salto, calcolato e sbagliato di un millimetro ci può trascinare verso quel baratro e fare calare il contatore delle vite, e quando questo succede scagliamo il controller verso il divano o per terra, (se siamo da soli) emettiamo un barbarico urlo di frustrazione e colpiamo con un pugno ciò che abbiamo di fianco (mi piace definirlo come “pugno della furia”).
Anche quando siamo fra amici e condividiamo la potenza di questo mezzo ci emozioniamo, ci esaltiamo, ridiamo insieme e sentiamo un sentimento corale. Ci sono poche cose che fanno provare emozioni “corali” in questo modo: le partite dei mondiali, i concerti. Non necessariamente queste emozioni devono essere positive, ci si può anche incazzare con l’amico che ci ha battuto per la decima volta a ________(completate a vostro piacimento, alcuni suggerimenti sono: Tekken, PES, Halo, Mortal Kombat, Quake, Super Smash Bros).
Purtroppo però non tutti vivono in un modo così, se mi passate il termine, “intimo” i videogames.
Amo definirmi un “conscious-gamer”, ovvero uno che sa il lavoro, sa la filosofia, sa tutto ciò che sta dietro ad un singolo titolo. Sono attratto da quei titoli più innovativi, più strani. Non leggo più le recensioni per cercare un voto alla fine di esse, ma assegno io stesso dei miei voti personali in base a ciò che ho capito e comprendo di un particolare titolo.
Insomma cerco di capire i videogames per quello che sono, per la loro natura più nascosta.(una lettura consigliata per capire cosa intendo è la rivista “Game PRO”).
Ecco perché videogioco, e mi piace un sacco farlo.
Ora vi prego di scusarmi, ma devo andare a battere quel maledetto boss, il mio pugno della furia nel tempo di questo articolo si è ricaricato ed è già pronto a cadere sul mio divano con “grandissima vendetta e furiosissimo sdegno”.
Saluti.
P.S. Del video del pezzo di Caparezza che ha fatto nascere questa riflessione purtroppo non è disponibile una versione su YouTube che sia condivisibile, quindi posso solo passarvi il link!!

Caparezza - Abiura di me

~Giacomo~

martedì 9 giugno 2009

Musica

Inutile, spento, steso nella mia stanza, strana prigione di sentimenti nascosti.
Ascolto, ascolto i suoni, le vibrazioni, la musica prodotta dall'ambiente pulsante. In lontananza odo note, sempre piu' ben definite

Dominano, regnano, miscuotono, facendomi sollevare lamente silente.

Ed inizia il ricordo.
Questo mi fa ancora male, ma non posso fermarlo, devo vederlo, sentirlo, questo e' cio' che essa vuole, che la Maestosa desidera.
Inizia un ballo dentro me fra ricordi e possibili vie che forse avrei dovuto percorrere, in luoghi e spazi che solo ora identifico come familiari, che solo ora hanno spalancato la diga del mio fiume di ricordi.
Quasi mi ritrovo a piangere, come se dovessi a tutti i costi espellerli dal mio animo e dalla mia esistenza, come un'ultimo diperato tentativo di purificazione.
Poi, improvviso, non sperato un click salta ad un altro pezzo, un altra canzone.
E io come un televisore celebrale cambio canale, cercando la sintonizzazione ad un altro ricordo dentro di me che possa riempirmi e saziarmi.
Questo è felice, mi dice la Musica.
Ed inizio a fremere sorridendo a facce che solo io vedo, di cui solo io sento voci, odori, risate, colori. Poi, come prima, il silenzio.
Tutto torna alla sua sede naturale e sono di nuovo traquillo.

DOrmo, REspiro MIte, FAcendo SOLtanto LAbili SIlenzi di vuota inespressività.



~Giacomo~

P.S. Questo l'ho scritto tanto tempo fa, ma oggi per me è sempre attuale, perchè quello che mi da la musica riesco ad esprimerlo solo così.

venerdì 5 giugno 2009

Magic vs. iPhone (seconda parte)

Ed ecco come promesso la seconda parte dello scontro titanico fra l'HTC Magic e l'iPhone, chi vincerà? Chi ne uscirà sconfitto? Domani sarà bel tempo? Ma andiamo al dunque...



Scenari di utilizzo

Analizziamo ora chi, e come, può utilizzare i due cellulari. Entrambi i terminali vengono, giustamente, messi sotto la categoria degli smartphone, perchè permettono di aggiungere funzionalità proprie dei PDA a quelle standard del telefono. Quando si parla di smartphone, almeno per quanto mi riguarda, mi viene sempre in mente una persona indaffarata, appoggiata al sedile di un autobus\metro che cerca di trovare spazio nella sua impegnatissima giornata per un altro cliente. L'idea è quella di qualcuno che può utilizzare tali terminali anche per lavoro, insomma. Ora fermiamoci a pensare...quanti di voi hanno visto qualcuno usare un iPhone per scopi lavorativi? Per quanto mi riguarda nessuno. Anzi, ho sentito persone che continueranno a preferire terminali come i noti BlackBerry, perchè, a detta loro, "sono telefonini seri". E in effetti non mi sento di dargli torto. Sebbene, sia il Magic che l'iPhone, possano avere funzionalità che soddisferebbero anche questo tipo di utenza credo che la loro fetta di mercato sia quella del "cool". Vado a spiegarmi meglio. Dal numero di applicazioni scaricate dall'App Store si è notato che gli utenti hanno una predilezione per le cosidette inutility, ovvero programmini dalla sicura simpatia ma la cui utilità è molto dubbia. Credo che drammaticamente anche l'HTC Magic subirà la stessa sorte, se escludiamo gli utenti "smanettoni" di cui ho già parlato precedentemente.
Insomma, ci troviamo in un caso di parità.

Considerazioni generali

Iniziamo a snocciolare tutte quelle piccole cose che pur non essendo appartenenti alle categorie già esaminate vale la pena considerare.
Android è intimamente legato ai servizi forniti da Google, quali Maps, Calendar, Picasa...e questo non può che giovare al terminale, data la solidità di questi ultimi.
Il reale problema è che poche persone di fatto usano intensamente questi servizi, perchè non li conoscono o perchè non ne sentono la necessità. Di conseguenza i vantaggi relativi a questo aspetto risultano limitati. L' iPhone, a mio parere, offre il massimo se collegato ai alle modalità di sincronizzazione offerte da iTunes con i vari programmi MacOSX. Il problema, come si può subito analizzare, è dato dalla necessità di possedere computer di casa Apple, cosa assolutamente non scontata. D'altra parte abbiamo, già inserito nel telefonino, un sistema molto intuitivo per scaricare nuove applicazioni, siano esse utili o inutili. Preciso che anche l'Android market è molto ben fatto e intuitivo, ma come impressione "a pelle", sembra migliore l'Apple store.
L'estetica dei due telefonini mi sembra sostanzialmente ben fatta, ma preferisco di gran lunga quella del Magic, sia per la forma, sia per la presenza di pulsanti aggiuntivi, che non fanno mai male.

Conclusioni

A rigor di logica, dopo questa lunga panoramica sui due telefonini, sembrerebbe che nonostante tutto il neonato di casa HTC\Google abbia la meglio. E la cosa è in parte vera, ma solo sulla carta. Analizzando in modo oggettivo le caratteristiche e le funzionalità, infatti, il Magic si identifica, a mio parere, come un oggetto, non di molto, superiore all'iPhone, che però vince la sfida.
Come, chiederete voi? Presto detto..la causa risiede nella "visceralità", ovvero, per semplificare, nel fatto che l'iPhone è desiderato solo per come è fatto.
Diciamolo. L'iPhone fa figo, è riconosciuto ovunque da tutti ed è un oggetto che fa molto status symbol. Tutti lo vogliono, tutti sanno come si usa e cosa sia.
Il Magic suscita scalpore solo all'interno della facoltà di informatica (provare per credere), all'esterno di quest'ultima la gente vi chiederà, quando lo vede, se sia un iPhone.E fidatevi quando ve lo dico, perchè mi è successo...
Insomma il bambino prodigio di casa Apple ancora una volta la spunta, nonostante abbia un prezzo più elevato, dovuto sicuramente alla marca che vi è impressa sopra. (ndr. Amo alla follia i prodotti Apple, e il costo dei vari portatili, iMac, eccetera mi è sempre sembrato onesto, ma con l'iPhone è davvero eccessivo).

Saluti a tutti!!

~Giacomo~

lunedì 1 giugno 2009

E infine uscimmo a rivedere le stelle...(recuperato dal mio vecchio blog)

Ero in giro l'altra sera, sai? La serata era trascorsa placida, tranquilla, fra amici. Non volevo andare a dormire e così ho finito per girare senza meta in questa piccola città. Senza nessun motivo sono andato nei pressi della capagna, ed all'improvviso, mi sono fermato.

Sapevo di dovere stare lì, di essere nel punto giusto.

Così ho aperto il tettuccio della mia macchina, e mi sono steso. E ho guardato il cielo. Così, senza nessuna ragione. Uniche stelle mi accompagnavano la mente, oramai persa in ricordi che non pensavo di avere ancora. In fondo cosa sono le stelle, se non ricordi? Là, dove ne vediamo brillare una, potrebbe non esserci più nulla, lo sai questo vero? Come nel nostro animo, là dove abbiamo qualcosa che è già morto, c'è sempre una flebile lucina che ci ricorda cosa ci fosse prima.

Ricordavo di quando ero io, e di quando c'erano gli altri.
Di quando ero da solo, e di quando c'erano altre persone.
Di quando qualcuno era realizzato proprio perchè io ero al suo fianco.
Di quando qualcuno stava male proprio perchè io ero al suo fianco.

E così, perso dentro me stesso, sono sceso in un caldo sonno, immaginandomi il calore di qualcun altro al mio fianco, magari in grado di donare un' altra stella dentro la mia interiore volta celeste. Fu suna folata di vento particolarmente congelante a ridestarmi, a rompere la magia, e a farmi indirizzare verso la via di casa. Può sembrarti strano, può sembrati stupido, ma lo sai che sono un sognatore...e mi piace guardare le stelle...

NULL

~Giacomo~

P.S. Per fortuna che adesso ho trovato quel qualcuno che mi stia vicino e che mi ha donato una bellissima stella interiore...

venerdì 29 maggio 2009

HTC Magic: La videoprova

Come promesso un po' di tempo fa finalmente ecco la mia videoprova del Magic. Come al solito mi scuso se magari non è molto "professionale", ma è la mia prima videorecensione di qualsiasi tipo. Col tempo spero di migliorare!!
Non ho altro da dire se non....Enjoy!!



~Giacomo~

martedì 26 maggio 2009

Magic vs. iPhone (prima parte)

Da ancora prima che uscisse sul mercato il sistema operativo Android, e i suoi terminali erano già visti come dei veri e propri iPhone killer, ovvero venivano considerati i primi cellulari a poter sfidare e battere l'oramai onnipresente iPhone. A due settimane dal lancio del primo vero telefonino full touchscreen con incorporato il sistema operativo Android vale la pena, forse, fermarsi a fare un po' di considerazioni, e valutare se queste affermazioni sono veritiere o meno.
Spesso e volentieri, pur non avendo posseduto un iPhone in prima persona, ho avuto a che fare con il sopracitato telefono, e possedendo un iPod Touch ho comunque buona familiarità con AppStore, tastiera virtuale ecc..
Per quanto riguarda l'HTC Magic, come avrete capito da tempo, ne posseggo uno, e quindi anche di questo ho una buona esperienza.
Ma veniamo al dunque...

1. Caratteristiche Tecniche.
Per quanto riguarda l'aspetto puramente tecnico il Magic ne esce sicuramente a testa alta. Ovviamente alcune caratteristiche sono mancanti nell'iPhone sicuramente perchè questo è un prodotto più "vecchio", ma comunque, tanto per citare aspetti concreti, credo che una fotocamera da più megapixel potesse essere installata su entrambi i telefoni, ma rimane il fatto che con l'iPhone ne abbiamo una da 2.0 miseri megapixel, contro i 3.2 del Magic.
Inoltre il Magic fornisce la possibilità di usare schede di memoria esterne, in modo tale da poter avere una memoria pressochè infinita, cosa che il cellulare di casa Apple non permette, anzi, diciamo pure che fa pagare caro un piccolo aumento di memoria.
Altra particolarità (che sembra da poco) è la sostituzione della SIM, con il Magic la cosa avviene in modo naturale, rapido, può essere fatta da chiunque e dovunque; con l'iPhone è una impresa assai più ardua, visto che è necessario un oggetto piccolo e appuntito (eg. graffetta raddrizzata) per poterla sostituire.

2. User experience.
Entrambi sono terminali con un touchscreen di tipo capacitivo, e sinceramente non ho notato nessuna differenza per quanto riguarda la precisione di "toccata" (passatemi il termine, non sapevo come definirla). Ovvero, entrambi funzionano egregiamente, non c'è bisogno di ricorrere all'utilizzo di stiletti, di unghie appuntite o di altri strani artifizi. Anche le tastiere virtuali riescono a riconoscere in modo buono i tasti che noi premiamo.
Il Magic nella tastiera ha però un punto di forza, dato principalmente dalla sua modalità di predizione del testo. Questa funziona davvero molto bene, ed inoltre per ogni parola che si scrive vengono sempre fornite più "predizioni", in modo tale da offrire più scelte plausibili. Per quanto mi riguarda ho sempre ritenuto quella di Apple davvero fastidiosa, tanto da disabilitarla, perchè fornisce una sola possibilità, e basta premere spazio per sbaglio per avere una parola totalmente diversa da quella che si aveva intenzione di scrivere.
L'iPhone ha dalla sua però una ottima gestione del multitouching, non supportato (sulla carta) dall'altro terminale, e questa feature aumenta notevolmente la gradevolezza nell'utilizzo del cellulare.
Un altro piccolo vantaggio a favore del Magic è dato dalla presenza di più tasti fisici che, a mio parere, non guastano mai.
Sostanzialmente, per quanto riguarda questo aspetto i due telefoni si trovano in parità.

3. Sistema Operativo
Qui le cose forse pendono un pelo più a favore di Apple. Anche se sembra il contrario. Vado a spiegarmi. Basilarmente il sistema Android, essendo una piattaforma open-source, è in linea teorica il sistema perfetto, perchè può essere modellato sulle esigenze dell'utente che lo utilizza. Purtroppo però, questa "modellazione", non è accessibile a tutti. Nessuno (almeno fra gli utenti standard di telefonia), infatti, si andrebbe a installare un altro sistema operativo Android costruito ad hoc o cercherebbe sui vari forum in rete una applicazione che gli risolva un particolare problema. Per poter essere utilizzato al massimo delle sue funzionalità insomma, bisogna essere abbastanza "smanettoni". Sia ben chiaro che questa cosa è, in parte, vera anche per l'iPhone, ma la "modellazione", seppur limitata, risulta comunque più intuitiva, più naturale (come si vede negli spot che sono trasmessi in questi giorni sulla televisione).
Android, insomma, soffre forse ancora un po' troppo della sua "giovinezza", ma il suo miglioramento è una cosa su cui si può sicuramente contare e puntare. (fine prima parte)
.........

~Giacomo~

P.S. Pensavo che questo articolo sarebbe stato più corto da scrivere, ed invece mi sono fatto prendere la mano, quindi ho deciso di dividerlo in due parti, proponendovi la prossima nei giorni a venire. Rimanete sintonizzati quindi per ulteriori impressioni!

domenica 24 maggio 2009

Castelli di pensieri che cadono in un immenso fragore. (dal mio vecchio blog)

Mi sono sempre ritenuto una persona che pensa troppo, sai? Dovresti già capirlo dal fatto che stai leggendo un blog in cui io esprimo, appunto, i miei pensieri. Sono diversi, riguardano tanti campi della mia vita, dai più semplici ai più seri. Pensare aiuta, aiuta ad organizzarsi la vita, a sapere sempre quale sia la cosa giusta da fare, o almeno a fare ciò che noi, secondo la nostra etica, riteniamo giusto.

Dicono che sia la cosa che ci distanzia dagli animali in senso stretto, che ci eleva a creature superiori di questo mondo.

Sei d'accordo anche tu, no? Il problema è che il pensiero ci uccide. O almeno ci suicidiamo con esso.



Questa è la realtà. Uccide le nostre pulsioni, la nostra anima più naturale. Detesto essere in balia dei pensieri altrui. Mi fa proprio incazzare. E dopo mi comporto in modi che non sono miei, che non mi appartengono. Divento acido, sono menefreghista e cattivo. La classica testa-di-cazzo insomma. Forse ho avuto sfiga perchè ho incontrato solo persone troppo-pensanti. O forse è la normalità per tutto il genere umano che non sia maschile. L'uomo dicono ragioni con i coglioni, col cazzo o quello che vi pare. Secondo me non e' questo il punto cruciale, ma bensì il fatto che l'uomo, più spesso di altri, riesce a fare riemergere la sua anima più naturale, il suo io più nascosto. E non mi pare un male. Vedi, al solito, ti chiedo se sei familiare a questa situazione. Per quanto mi riguarda si. Detesto farmi (e la gente che si fa) dei problemi per delle cazzate micidiali. Ma soprattutto detesto farmi (e la gente che si fa) dei problemi per evitare di soffrire. Mi spiego. Siamo tutti d'accordo che stare male non sia piacevole, e che lo stare male senza alcun motivo sia totalmente inutile. Ma a volte si esagera nella ricerca della non sofferenza.Guardiamoci negli occhi, ma soprattutto guardiamoci allo specchio.

Siamo degli stupidi idioti se pensiamo con la nostra mente di riuscire a fermare la sofferenza, il dolore che gli altri ci potrebbero causare.

E' proprio qui il nocciolo della questione. Il pensiero ci ferma perchè abbiamo paura che in un futuro, per una determinata situazione soffriremo. Ma ti rendi conto della bestialità di tale comportamento? Fermarsi? E poi per cosa? Siamo schietti e sinceri. Nella vita ci sono situazioni che sono piacevoli e che non lo sono. Per quanto riguarda le prime bisogna accoglierle, viverle al 100% senza avere paura delle conseguenze. Buttiamoci in queste, assorbiamole. E se poi ci faranno stare male, pazienza. Non è forse valsa la pena quel singolo istante di felicita'? Ogni singolo istante della nostra vita, in cui siamo felici, in cui possiamo sentirci in pace con noi stessi vale la sofferenza che dopo POTREMMO provare. Tanto soffriremo prima o poi. E' il nostro destino, la nostra matrice operativa. Almeno cerchiamo di soffrire per qualcosa che sia utile alla nostra vita e alla nostra felicità.
~Giacomo~



P.S. Diciamo pure che in quel periodo ero moderatamente incazzato....

martedì 19 maggio 2009

Il 3D, la nuova moda del cinema.

Proprio ieri sera mi è capitato di andare al cinema a vedere "San Valentino di sangue in 3D", film non particolarmente brillante, ma parecchio divertente se visto con questa tecnologia. Preciso che non era il primo film che vedevo, infatti mi ero già goduto "Mostri contro alieni", sempre in 3D. E ancora, parecchi sono i film in futura programmazione che usufruiranno di questa tecnologia, per citarne alcuni, "L'era glaciale 3", "Coraline", "Avatar" (che per altro sancirà il ritorno di James Cameron al cinema dopo ben 4 anni di assenza). Come si vede sono per lo più titoli di film di animazione, ma poco importa.
Ma cosa significa 3D? Quale è il segreto che sta dietro a tale tecnologia?
Quando si parla in 3D la prima cosa che vengono in mente sono i famosi occhiali blu e rossi, che ti davano da piccolo con i libri pop-up :-D.
Fortunatamente ci siamo evoluti da quei tempi, ma cerchiamo di fornire una panoramica che sia abbastanza comprensibile ed esaustiva...
L'idea alla base di tutto è la creazione dell’immagine stereoscopica, ottenuta generando due immagini quasi simili e facendole percepire indipendentemente dai due occhi. Il film, infatti, viene ripreso contemporaneamente da due punti di vista distanti tra loro quanto lo sono i nostri occhi. In fase di proiezione, quindi vengono proiettati due filmati contemporaneamente; ce ne si può rendere conto guardando per qualche secondo senza occhiali; quello che si vede è un'immagine tanto più "sdoppiata" quanto più l'elemento raffigurato appare tridimensionale.
Indossando gli occhiali, le immagini vengono filtrate da ciascun occhio in modo che l'occhio sinistro veda l'immagine girata dalla camera sinistra e, allo stesso modo, l'occhio destro veda l'immagine girata dalla camera destra. È poi il nostro cervello ad elaborare le due immagini, restituendoci una percezione di forte tridimensionalità, che caratterizza quest'applicazione.
Gli occhiali "classici"asservono proprio a questo scopo.
Nel mondo del cinema però, le cose si sono notevolmente evolute, fondamentalmente arrivando a definire due tipologie principali di tecniche per la visione in 3D.

La prima, quella che si può definire "standard", è quella del RealD; per simulare l'effetto tridimensionale della vista umana, la tecnologia RealD Cinema prevede la ripresa per una stessa scena di due fotogrammi (simile a quanto detto prima): uno rappresenta quella scena vista dall'occhio destro, l'altra dall'occhio sinistro.
Successivamente i singoli fotogrammi, vengono proiettati in sequenza da un singolo proiettore, e non da due diversi come prima.Lo spettatore indossa degli occhiali con lenti speciali sincronizzate con la proiezione in maniera tale che la lente destra filtri (cioè scarti) i fotogrammi proiettati per l'occhio sinistro e mostri solo quelli proiettati per il destro, e viceversa.
Questa tecnologia la si si trova in un gran numero di cinema 3D, almeno in Italia.
Altre tecniche,sicuramente meno note, sono quelle dell'XpanD e del Dolby3D.
Nel sistema XpanD 3D, le immagini sono proiettate alternativamente per i due occhi, senza scomposizione cromatica, ma ciò implica l’utilizzo di occhiali “attivi”, o meglio definiti a polarizzazione attiva. La caratteristica principale di questi occhiali sta nelle lenti: sono formate da due schermi LCD trasparenti, che alternativamente oscurano prima un occhio e poi l’altro, filtrando quindi le immagini proiettate e ricreando l’effetto della tridimensionalità. Questi occhiali, sono insomma predisposti per aprirsi e chiudersi in sincronia perfetta con la proiezione delle immagini.
Il Dolby3D,invece , trasmette già l'immagine a 3D e gli occhiali servono solo a filtrare le immagini.
Sembra non vi siano particolari pregi o difetti nell'uso di una o dell'altra tecnologia, a parte quelli di costo per gli esercenti cinematografici; ovviamente non posso parlare per esperienza personale, ma solo basarmi sule opinioni raccolte in rete, anche se devo dire che un film visto in RealD tende abbastanza ad affaticare gli occhi, ma credo sia solo una questione di abitudine.
In futuro viene comunque già annunciato che gli occhiali saranno appesi al chiodo (ma come? fateceli almeno godere!), in favore di schermi che forniscono già un effetto 3D senza la necessità di particolari ausili "esterni" (qualcuno ha detto IMAX??)
Direi che con questo ho detto tutto, spero di essere stato abbastanza esaustivo e di non avervi ammorbato troppo!!

Saluti
~Giacomo~

P.S. Recentemente si è anche sentito parlare di gaming in 3D!!