lunedì 16 novembre 2009

Anima Retro

Atari2600

Fin da piccolo sono sempre stato affascinato da quello che riguardava i videogiochi. Non capivo come potessero fare quello che facevano, come fosse possibile che premendo un semplice pulsante, un idraulico sullo schermo saltasse sulla testa di un fungo che camminava inesorabilmente verso la sua direzione. Posso tranquillamente dire che se ho scelto la facoltà di informatica è stato proprio grazie a queste forme di intrattenimento, da sempre motivo di fascino e ammirazione per la mia mente.
All'inizio era semplicemente divertimento, ero un fruitore passivo, non mi facevo domande, giocavo e basta. Andando avanti con gli anni, ho iniziato ad apprezzare anche tante altre cose, come la qualità dei prodotti, la loro storia, il processo che ha portato la creazione di un titolo piuttosto di un altro e via dicendo.
E pensate che la mia primissima console è stata una PS2, tralasciando una vecchia Amiga 500 (credo), dicamo che principalmente giocavo con il PC.
Ma come? Non eri tu quello che giocava a tutti i videogiochi e che si emozionava? La risposta è ovviamente si, ma lo facevo a casa degli altri. Io ero l'amico sfigato che andava nelle case altrui e chiedeva: "Mi fai giocare con il tuo SuperNintendo?".
Forse è stata questa mancanza, questa voglia di vedere le "meraviglie" che io non avevo a farmi diventare un retro-gamer. Ma cosa è un retro-gamer?

Qualcuno potrebbe rispondere banalmente: "Una persona che gioca ai vecchi videogames." Niente di più sbagliato, niente di più semplicemente restrittivo.
E' vero, un retro-gamer recupera vecchie console (SuperNintendo,Sega MegaDrive, ecc..) per giocare ai vecchi titoli, ma non è solo questo. Perchè basterebbero gli emulatori, quelli che si scaricano da internet, per avere tutto, subito, e gratis. Ma manca la componente "emozionale".
Mi spiego meglio. Chiunque ascolti musica, o si ritenga un collezionista di musica, rabbrividisce al pensiero di ascoltare degli MP3 scaricati o comprati su internet, preferisce ascoltare vecchi vinili, o al massimo cd. Questo perchè la qualità è peggiore, ma soprattutto perchè non si ha una sensazione di possesso.
Possedere un libro, un cd, un vecchio gioco da una sensazione che è impossibile spiegare a parole, bisogna semplicemente sentirla.
Oltre a questo, per quanto mi riguarda, possedere un oggetto, che voglio utilizzare, mi sembra corretto nei confronti di chi ha speso del tempo, del suo tempo, per realizzarlo. Giocare a quel titolo, sul quel particolare sistema, ti fa capire cosa significava videogiocare anni fa, quali emozioni potevano provare i nostri genitori, o altri; si capisce anche come si è evoluto il modo di fare videogiochi. Dai pad a soli due pulsati, a quelli a 3, per passare da quelli con 6 e finire con quelli a 10-12.
Vedere come cambiavano le cose da 8-bit, a 16 a 32, giocare a qualcosa che non aveva bisogno di essere in HD per essere un bel titolo. Giocare senza salvataggi, lasciando accesa la console per ore, solo per riuscire a finire un gioco.
Senza contare che a partire da questi titoli possono essere capiti appieno quelli più moderni, che non mancano mai di attingere al loro passato.
Ovviamente non pretendo che tutti capiscano quanto voglio comunicare, probabilmente fra voi ci saranno anche persone che penseranno "Che cazzo dice, Batman Arkham Asylum è una figata (cosa per altro assolutamente e indiscutibilmente vera!), voglio vederti a giocarci 20 anni fa". A questi io voglio rispondere "Pensate davvero che un titolo simile potesse nascere, o solo essere pensato se qualcuno non avesse creato Metroid Prime?"
A voi l'ardua sentenza!
Intellivision
~Giacomo~

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