domenica 24 maggio 2009

Castelli di pensieri che cadono in un immenso fragore. (dal mio vecchio blog)

Mi sono sempre ritenuto una persona che pensa troppo, sai? Dovresti già capirlo dal fatto che stai leggendo un blog in cui io esprimo, appunto, i miei pensieri. Sono diversi, riguardano tanti campi della mia vita, dai più semplici ai più seri. Pensare aiuta, aiuta ad organizzarsi la vita, a sapere sempre quale sia la cosa giusta da fare, o almeno a fare ciò che noi, secondo la nostra etica, riteniamo giusto.

Dicono che sia la cosa che ci distanzia dagli animali in senso stretto, che ci eleva a creature superiori di questo mondo.

Sei d'accordo anche tu, no? Il problema è che il pensiero ci uccide. O almeno ci suicidiamo con esso.



Questa è la realtà. Uccide le nostre pulsioni, la nostra anima più naturale. Detesto essere in balia dei pensieri altrui. Mi fa proprio incazzare. E dopo mi comporto in modi che non sono miei, che non mi appartengono. Divento acido, sono menefreghista e cattivo. La classica testa-di-cazzo insomma. Forse ho avuto sfiga perchè ho incontrato solo persone troppo-pensanti. O forse è la normalità per tutto il genere umano che non sia maschile. L'uomo dicono ragioni con i coglioni, col cazzo o quello che vi pare. Secondo me non e' questo il punto cruciale, ma bensì il fatto che l'uomo, più spesso di altri, riesce a fare riemergere la sua anima più naturale, il suo io più nascosto. E non mi pare un male. Vedi, al solito, ti chiedo se sei familiare a questa situazione. Per quanto mi riguarda si. Detesto farmi (e la gente che si fa) dei problemi per delle cazzate micidiali. Ma soprattutto detesto farmi (e la gente che si fa) dei problemi per evitare di soffrire. Mi spiego. Siamo tutti d'accordo che stare male non sia piacevole, e che lo stare male senza alcun motivo sia totalmente inutile. Ma a volte si esagera nella ricerca della non sofferenza.Guardiamoci negli occhi, ma soprattutto guardiamoci allo specchio.

Siamo degli stupidi idioti se pensiamo con la nostra mente di riuscire a fermare la sofferenza, il dolore che gli altri ci potrebbero causare.

E' proprio qui il nocciolo della questione. Il pensiero ci ferma perchè abbiamo paura che in un futuro, per una determinata situazione soffriremo. Ma ti rendi conto della bestialità di tale comportamento? Fermarsi? E poi per cosa? Siamo schietti e sinceri. Nella vita ci sono situazioni che sono piacevoli e che non lo sono. Per quanto riguarda le prime bisogna accoglierle, viverle al 100% senza avere paura delle conseguenze. Buttiamoci in queste, assorbiamole. E se poi ci faranno stare male, pazienza. Non è forse valsa la pena quel singolo istante di felicita'? Ogni singolo istante della nostra vita, in cui siamo felici, in cui possiamo sentirci in pace con noi stessi vale la sofferenza che dopo POTREMMO provare. Tanto soffriremo prima o poi. E' il nostro destino, la nostra matrice operativa. Almeno cerchiamo di soffrire per qualcosa che sia utile alla nostra vita e alla nostra felicità.
~Giacomo~



P.S. Diciamo pure che in quel periodo ero moderatamente incazzato....

1 commento:

  1. Gironzolando tra i blog sono arrivato nel tuo.Se cerchi risorse free ed aiuti per il tuo blog vieni a trovarci!!! Un saluto Dual.

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