mercoledì 25 novembre 2009

Le tastiere cambiano faccia...

La cosa più importante e che gli utenti valutano maggiormente quando comprano uno smartphone è sicuramente la tastiera. Sia che questa sia una tastiera virtuale, che reale e fisica sembra sia diventato un vero e proprio fattore cruciale per la scelta di comprarsi o meno uno smartphone. Ovviamente non esiste una tastiera che sia perfetta per tutti, ma c'è una nuova tecnologia in cantiere, denominata Swype, che potrebbe cambiare definitivamente il modo in cui noi scriviamo sui nostri dispositivi mobili.

Il video che segue mostra come funziona questo tipo di tastiera e cosa abbia questa di tanto speciale.
Come si nota il layout dei tasti è quello classico QWERTY, ma non si premono più le lettere in modo singolo per scrivere, ma piuttosto si trascinano le proprie dita sulle lettere interessate, ed è il sistema che "deduce" in modo autonomo la parola da inserire. Il video mostra un Samsung Omnia II contro un iPhone con un test di 25 parole. Anche se la tastiera Swype sembra mostrare una vittoria schiacciante bisogna dire che è un video creato proprio da Swype stessa, quindi potrebbe essere un po' falsato, anche se comunque rimane abbastanza credibile.

Credo sinceramente che per quanto Swype sembri ottima le tastiere QWERY standard non verranno mai completamente abbandonate, poichè oramai sono troppo inserite all'interno della nostra vita quotidiana, ci sarà sempre bisogno di loro!
Da notare che Swype conta di portare questa tecnologia su Android nel primo semestre del 2010, quindi vedremo...

E voi cosa ne pensate? Quale pensate sia la tastiera migliore? Investireste in questa innovativa idea?


~Giacomo~

lunedì 16 novembre 2009

Anima Retro

Atari2600

Fin da piccolo sono sempre stato affascinato da quello che riguardava i videogiochi. Non capivo come potessero fare quello che facevano, come fosse possibile che premendo un semplice pulsante, un idraulico sullo schermo saltasse sulla testa di un fungo che camminava inesorabilmente verso la sua direzione. Posso tranquillamente dire che se ho scelto la facoltà di informatica è stato proprio grazie a queste forme di intrattenimento, da sempre motivo di fascino e ammirazione per la mia mente.
All'inizio era semplicemente divertimento, ero un fruitore passivo, non mi facevo domande, giocavo e basta. Andando avanti con gli anni, ho iniziato ad apprezzare anche tante altre cose, come la qualità dei prodotti, la loro storia, il processo che ha portato la creazione di un titolo piuttosto di un altro e via dicendo.
E pensate che la mia primissima console è stata una PS2, tralasciando una vecchia Amiga 500 (credo), dicamo che principalmente giocavo con il PC.
Ma come? Non eri tu quello che giocava a tutti i videogiochi e che si emozionava? La risposta è ovviamente si, ma lo facevo a casa degli altri. Io ero l'amico sfigato che andava nelle case altrui e chiedeva: "Mi fai giocare con il tuo SuperNintendo?".
Forse è stata questa mancanza, questa voglia di vedere le "meraviglie" che io non avevo a farmi diventare un retro-gamer. Ma cosa è un retro-gamer?

Qualcuno potrebbe rispondere banalmente: "Una persona che gioca ai vecchi videogames." Niente di più sbagliato, niente di più semplicemente restrittivo.
E' vero, un retro-gamer recupera vecchie console (SuperNintendo,Sega MegaDrive, ecc..) per giocare ai vecchi titoli, ma non è solo questo. Perchè basterebbero gli emulatori, quelli che si scaricano da internet, per avere tutto, subito, e gratis. Ma manca la componente "emozionale".
Mi spiego meglio. Chiunque ascolti musica, o si ritenga un collezionista di musica, rabbrividisce al pensiero di ascoltare degli MP3 scaricati o comprati su internet, preferisce ascoltare vecchi vinili, o al massimo cd. Questo perchè la qualità è peggiore, ma soprattutto perchè non si ha una sensazione di possesso.
Possedere un libro, un cd, un vecchio gioco da una sensazione che è impossibile spiegare a parole, bisogna semplicemente sentirla.
Oltre a questo, per quanto mi riguarda, possedere un oggetto, che voglio utilizzare, mi sembra corretto nei confronti di chi ha speso del tempo, del suo tempo, per realizzarlo. Giocare a quel titolo, sul quel particolare sistema, ti fa capire cosa significava videogiocare anni fa, quali emozioni potevano provare i nostri genitori, o altri; si capisce anche come si è evoluto il modo di fare videogiochi. Dai pad a soli due pulsati, a quelli a 3, per passare da quelli con 6 e finire con quelli a 10-12.
Vedere come cambiavano le cose da 8-bit, a 16 a 32, giocare a qualcosa che non aveva bisogno di essere in HD per essere un bel titolo. Giocare senza salvataggi, lasciando accesa la console per ore, solo per riuscire a finire un gioco.
Senza contare che a partire da questi titoli possono essere capiti appieno quelli più moderni, che non mancano mai di attingere al loro passato.
Ovviamente non pretendo che tutti capiscano quanto voglio comunicare, probabilmente fra voi ci saranno anche persone che penseranno "Che cazzo dice, Batman Arkham Asylum è una figata (cosa per altro assolutamente e indiscutibilmente vera!), voglio vederti a giocarci 20 anni fa". A questi io voglio rispondere "Pensate davvero che un titolo simile potesse nascere, o solo essere pensato se qualcuno non avesse creato Metroid Prime?"
A voi l'ardua sentenza!
Intellivision
~Giacomo~

lunedì 9 novembre 2009

You can't kill the metal...


...The metal will live on. Sostanzialmente questa frase riassume l'essenza stessa del gioco di cui voglio proporvi la recensione, ovvero "Brutal Legends", il nuovo ottimo lavoro di Tim Schafer. Ma andiamo con doveroso ordine.
Il protagonista della storia è Eddie Riggs, un roadie, ma non uno qualsiasi. Il più grande roadie della storia. Troviamo Eddie oramai costretto a montare palchi e accordare chitarre di gruppi pseudo-metal davvero imbarazzanti, rimpiangendo il tempo in cui si faceva della buona e reale musica. E' proprio durante uno di questi concerti che, nel tentare di salvare la vita ad un ragazzo, Eddie rimarrà colpito dal crollo di una impalcatura, e il sangue sgorgato dalla sua ferita, risveglierà Ormagoeden, la mitica "bestia ignea", che lo catapulterà in un mondo parallelo molto particolare.
Eddie, infatti, si risveglia in un universo completamente ispirato alla iconografia del metal più puro e hard! Il mondo in questione è dominato dal malvagio imperatore Doviculus, e indovinate un pò chi dovrà liberare tutti dal suo giogo? Esatto, proprio noi, che dovremo , neanche a dirlo, guidare il nostro eroe nella sua avventura. Ovviamente non mancheranno di aggiungersi nuovi compagni di viaggio, come "The KillMaster" (doppiato da Lemmy Kilmaister dei Motorhead) e la bella Ophelia. Ovviamente ci saranno anche nuovi nemici che si affiancheranno a Doviculus come il generale Lionwhite (doppiato da Rob Halford).
Quasi dimenticavo, il protagonista, Eddie Riggs, è doppiato da nientedimenoche Jack Black!
E' giusto dire subito che il reparto grafico e quello audio sono i punti di forza del gioco.
Il primo lo è non tanto per la grafica iperrealstica o altro, ma per il tono evocativo che è stato dato a tutte le ambientazioni del gioco, che riescono perfettamente a ricalcare il tono epico e "cattivo" del metal. Non di rado ci si può imbattare in imponenti monumenti raffiguranti chitarre, titani che suonano la batteria, muri di amplificatori e chi più ne ha più ne metta. Anche nei piccoli particolari si evidenzia una notevole cura, notando, ad esempio, fiori che come petali hanno delle mani che fanno il classico gesto con le corna.
L'audio è anch'esso molto curato. I doppiatori fra cui, come già detto, spiccano nomi illustri quali Ozzie Osbourne, Tim Curry sono stati davvero molto bravi, dimostrando di voler dare la loro interpretazione al personaggio di cui sono voce; menzione particolare va fatta a Jack Black, che ci regala una "interpretazione" davvero magistrale. Gli stessi dialoghi sono ben fatti, e più di una volta strapperanno un sorriso al giocatore. L'audio vero è proprio è affidato a vari brani heavy metal "classici", che secondo me sono stati scelti in modo accurato (benchè non ne conoscessi praticamente nessuno) e sono una buona compagnia durante il nostro viaggio.
Il gameplay si configura sostanzialmente come un free-roaming/hack&slash; infatti spesso e volentieri ci troveremo, fra una missione e l'altre, a guidare la nostra auto, la falciadruidi, lungo le highway del mondo metal. Ovviamente tutti i tratti potranno essere percorsi a piedi, o in groppa ad uno dei tanti animali che abitano il mondo, ma l'auto rimarrà sempre il mezzo preferito.
Quando si parla di free-roaming, la prima cosa che viene in mente sono le "side-quest", e purtroppo Brutal Legends in questo senso delude. Il motivo è molto semplice: ripetitività. A parte qualche rara missione diversa da tutte le altre, le side quest sono sempre di questo tipo:
  • Gara in macchina
  • Aiuta il tuo esercito in una imboscata
  • Spara da un cannone
  • Indica ad un cannoniere i punti dove sparare
Come si può vedere 4 tipologie di side quest, per un gioco free-roaming sono un po' pochine (qualcuno ha detto Assasin's Creed??). D'altra parte è possibile,se uno ne ha voglia, vagare per il mondo alla ricerca di tutti gli "extra" sbloccabili (un po' come i pacchi segreti di GTA se avete presente), come nuovi brani da ascoltare in macchina, nuovi assoli (ci arrivo fra un attimo), potenziamenti vari di salute, forza, eccetera...
Purtroppo questa ricerca è fine a se stessa, perchè di fatto i potenziamenti sono inutili, salvo fatto per qualche assolo, visto che il gioco è facilmente finibile anche senza.
Tutto quello che viene scoperto, e fatto in termini di side-quest viene ricompensato con tributi di fuoco, spendibili per migliorie alla macchina, alla chitarra, o all'ascia.
Sebbene come free roaming il gioco sia davvero distante da un buon prodotto, fortunatamente si solleva grazie alle sue missioni principali, e alla sua meccanica di gioco più riuscita: le "battaglie fra palchi". Per sconfiggere i nostri nemici, dovremo infatti costruire la nostra armata, e lanciarla in battaglia, il tutto in perfetto stile RTS (ovviamente opportunamente semplificato) mischiato con un po' di hack&slash.
Mi spiego meglio.
Durante le battaglie noi controlleremo sempre e comunque Eddie, ma poi impartiremo anche ordini alle nostre truppe, e sceglieremo quali unità "reclutare" e quali no. Oltre a questo, potremo poi scendere in prima linea, combattendo con la nostra fidata ascia e la nostra chitarra. Menzione particolare va fatta per quest'ultima, tramite la quale si potranno eseguire assoli che avranno diversi effetti, come il mitico "sciogli-faccia".
Questi assoli, come già detto, devono essere trovati in apposite lapidi sparse per il mondo, ma a parte quelli "obligatori" (assegnati dalla trama del gioco) ne userete davvero pochi altri.
La longevità dell'avventura principale è attorno alle 5-6 ore e una volta finito, salvo che non siate dei collezionatori di trofei o achievements non lo rigiocherete; fortunatamente viene in aiuto una modalità multiplayer, ristretta alla sola fase di battaglia dei palchi, dove ognuno potrà dare il meglio di se. Come valore aggiunto, questa modalità permette di usare anche tutti gli altri 3 eserciti, contro cui ci si scontra nella trama principale, ma che non possono, per ovvie ragioni, essere utilizzati.

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CONCLUSIONI
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In definitiva ci troviamo davanti ad un gioco che è una appassionata e ben riuscita rievocazione del mondo metal, nonchè un ottimo tributo a questo mondo. Purtroppo molte meccaniche sebbene siano davvero interessanti, meritavano un approfondimento migliore da parte degli sviluppatori. Insomma, sembra che ci si trovi davanti ad un prodotto con delle potenzialità immense, ma mai sfruttate pienamente. Una menzione al merito va al menù principale, organizzato come se fosse la copertina di un vecchio vinile.

VIDEO-AUDIO: 8,5
GAMEPLAY: 8,5
LONGEVITA: 7
PRESENTAZIONE: 9
MULTIPLAYER: 8
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VOTO FINALE: 8

~Giacomo~
P.S. Per i voti mi sono ispirato al blog di un mio amico, dove vengono pubblicate rencensioni su giochi PS3, vi consiglio di farci un salto!
All about Ps3-Psp World